Ho imparato a scrivere il tuo nome

La mia lotta con Frida è cominciata un giorno di quattro anni fa quando mi ritrovai tra le mani il racconto della sua storia d'amore con Diego Rivera e, sebbene sapessi tanto del suo lavoro, sapevo poco o niente della dinamica di quella storia, della quale anche adesso penso di sapere poco, filtrata com'è da scritti, anni, notizie indirette.

frida khalo

Quel giorno mi convinsi che fosse una sciocca, che lo fosse stata e che "sciocca" definiva poco o niente la vera natura di quello che pensavo di questa artista, così provata dalla vita, così rivoluzionaria nella sua pittura e così persa intrappolata in un amore devastante distruttivo tanto che suo marito, Diego Rivera, pittore che peraltro ritengo di grande bravura, arrivò a tradire Frida con la di lei sorella minore Cristina, vicenda per la quale il loro amore si concluse per poi riprendere e durare fino alla morte della pittrice.

Non ce l'avevo con te. Erano quelli anni anche per me di un amore distruttivo, di bellezza e bruttezza talmente mescolate che ci si perde di vista, che ci si dimentica di quello che si è. E mi sarebbe piaciuto poterti intervistare, con l'inganno di parlare del tuo lavoro, di quando i tuoi genitori, dopo il tuo incidente e con te costretta a letto, ti piazzarono uno specchio enorme sul soffitto perché potessi guardarti e dipingerti, con l'inganno di scrivere della tua sofferenza fisica poi da te trasformata, traslata, in magnifica Arte, e poi domandarti invece perché si rimane con un uomo che ci fa soffrire.

Perché ci rimane una donna così grande, una che ha passato così tante sofferenze? Un talento così vero? Una volta hai detto che nella vita hai avuto due incidenti, uno quello stradale e l'altro con un nome e un cognome, Diego Rivera. E volevo chiederti perché il secondo non sei riuscita a evitarlo, anche se potevi.

Ora, quattro anni dopo, so che non potevi e so che non potevo. Perché l'amore è un motore, il solo, e può essere insieme una dannazione. Questo non fa di noi due cretine ma due che hanno amato.

Oggi, quindi, ho imparato finalmente a scrivere il tuo nome, bello com'è e con la acca al posto giusto, Frida Kahlo. Ché poi non è nemmeno il tuo nome completo, ché poi Greta non è nemmeno il mio.

Averlo imparato è insieme aver fatto pace con te e con me stessa; anche se la pace, lo sanno tutti quelli che sono stati in guerra, è sempre un fatto temporaneo.

 

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